Thursday 12 January 2012

forza bruta o forza bella?

Da meno di u mese insegno inglese nella prima e nella seconda classe della nostra Secondary school qui a Sakakini. L’altro giorno stavamo facendo un esercizio di vocabolario. Per ogni professione (muratore, studente, dottore, etc…) gli studenti dovevano fare una lista di attrezzi o cose che quel tipo di persona usa. Arrivati alla parola “insegnante”, se ne sono usciti con “penna rossa, lavagna, BACCHETTA”. La cosa mi ha impressionato.
È quantomeno vergognoso che nel XXI secolo ancora si picchino i minori. Che si usino le bacchette a scuola, proprio è una cosa che non mi va giù.
Vedo alcuni miei colleghi insegnanti girare per la scuola con la bacchette (con il direttore, però, stiamo lavorando perché questa cosa finisca). Ma mi chiedo: che autorità è quella di chi si impone con la forza della violenza, ma non riesce a trascinare con la forza dell’esempio? Infatti spesso e volentieri quegli stessi insegnanti che menano e fanno i duri sono gli stessi che non si preparano le lezioni e che non correggono i compiti per casa. Quale disciplina insegnano agli studenti? Non solo sono più temuti che amati (per via delle loro bacchette), ma sono disprezzati per il loro non essere impegnati. Altro che educazione: stiamo rovinando una generazione!
Sono troppo romantico se credo che un buon insegnante sia uno che trasmette passione per la conoscenza e per il lavoro assiduo? Sono troppo naive se credo che gli alunni devono vedere nell’insegnante un modello? Sono un sognatore ad occhi aperti se penso che quello che fece don Lorenzo Milani può essere ripetuto?

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