Saturday, 24 December 2011

il popolo nelle tenebre vide una gran luce

Il Salvatore del mondo bussa alla porta del nostro cuore anche quest’anno nella festa del Natale. Il nostro Dio è sceso dall’Olimpo dove lo tenevamo in gabbia, ed è venuto a scomodarci, a svegliarci dal nostro torpore.
Come i pastori in quella notte di Betlemme, anche noi siamo seduti al buio, senza sapere quando tornerà l’aurora, e senza sapere cosa sono gli echi che sentiamo nella notte. La paura che abita i nostri cuori non conosce latitudine: in Egitto come in Italia, nel cuore del Sudan come nel cuore di ogni terra dove vivono figli e figlie di Adamo, le paure e le domande si rincorrono, fastidiose.
Le parole di Isaia che leggiamo durante la veglia natalizia mi fanno sempre una grande impressione:
Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. … Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato…Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace…
Quanta speranza in queste parole, quanta luce. Speranza in una storia che cambia, non per le rivoluzioni degli uomini (che, si sa, oggi fanno una rivoluzione, e domani accolgono una nuova dittatura…), ma per la presenza di Dio, un Dio così potente da non avere paura della notte. Un Dio che si fa carne, si fa uomo, si fa bambino, si fa servo. E non teme la notte. Quanto coraggio.
Che il nuovo anno che ci viene incontro sia un anno di coraggio e di speranza. Un anno di pace e di gioia. Che ci possiamo levare in piedi, insieme ai pastori di Betlemme, e sentire il canto: “Gloria a Dio in cielo, e in terra pace ai figli della sua Compassione
Buon Natale a tutti!!

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