Thursday, 30 May 2013

ciao, don Luciano!!

Carissimi amici e amiche di Cogollo,
mi unisco nel pianto per l’ultimo saluto a don Luciano.
Forte: un nome, un programma.

Mi commuove molto pensare che esattamente un anno fa, giovedì 31 maggio, tre giorni prima della mia ordinazione sacerdotale, la Provvidenza mi fece un regalo enorme, cioè quello di andarmi a confessare proprio da don Luciano, mio padrino di Cresima.
Ricorderò per sempre il sorriso con cui mi ha accolto nel confessionale, e quasi la voce dentro di me che mi diceva: “questo sorriso è l’immagine del Padre Misericordioso”. Un sorriso così pieno di affetto e comprensione. E in questo affetto, appunto, ho sentito la sua forza. Quella forza che ti costringe a metterti in ginocchio e a chiedere scusa. Quella forza che ti mette a nudo dalle scuse che ti sei cucito addosso. A nudo anche dalla paura di non essere accolto, perchè il padre misericordioso è lì che ti accoglie. Senza se e senza ma. Incondizionatamente.
Noi comunità di Cogollo non ricordiamo don Luciano perchè è stato un gran predicatore, o perchè ha costruito e fatto “cose”. Probabilmente ha fatto anche tutto questo, e immagino che in questi giorni – giustamente – qualcuno si preoccuperà di rendergliene omaggio. Ma credo che la cosa più grande che don Luciano ci ha lasciato è il suo sorriso, il suo affetto paterno. La sua umanità. Ha fatto come Gesù, che “andava in giro facendo del bene”. Niente di più, niente di meno. Essere umani, quello è il miracolo oggi; visto che di gente ce n’è tanta, ma di umani... 

Essere umani è essere sacramento di Dio in terra. Perchè Dio ci ha creati che fossimo l’immagine sua. E don Luciano, come anche altri preti che Dio ci ha regalato, è stato l’immagine di Dio che camminava per le vie di Cogollo.

Con un bel po’ di commozione, ringrazio Dio per quel sorriso, che ha toccato il cuore ti tanti di noi – credo di tutti. Personalmente, posso dire che oggi sono dove sono per merito anche suo. Quando a 9 anni ho detto alla mia mamma che volevo diventare prete, in realtà le stavo dicendo che volevo diventare essere come don Luciano. A distanza di ventun anni, oggi coltivo lo stesso sogno.

Ciao, don Luciano,
ti salutiamo con semplicità e senza sfarzi,
visto che tu ci hai abituato alla tua semplicità.
Anzi, la tua semplicità è quello che ci ha ammaliato.
Ti porteremo sempre nel cuore.
Tu prega per i tuoi figli e le tue figlie spirituali di Cogollo.

Il tuo indegno “fiòsso”

p. Diego



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