Wednesday, 23 March 2016

Pasqua: vittoria contro la paura

Proprio mentre questa settimana santa è ormai arrivata, siamo stati tutti scossi da un’altra tragedia di violenza. Ne capitano tutti i giorni, ma quelle che accadono a Parigi o a Bruxelles sembrano colpirci di più. Per altre tragedie i media hanno scelto per noi che non ci interessano: le quattro suore di Madre Teresa uccise in Yemen qualche settimana fa, a sangue freddo, sembrano non aver scosso le anime come la barbarie di Bruxelles. E le morti della violenza in Sudan e Sud Sudan sembrano non avere il peso dei morti della Siria. E così via...

Forse ci stiamo abituando a diventare dei burattini della paura. Ci emozioniamo e ci indignamo quando ci viene detto di farlo, ma altrimenti viviamo la nostra vita: “Vivi e lascia... morire”.

La morte di Gesù duemila anni fa dev’essere stata grossomodo come una delle tante morti che si potevano ignorare. Un carpentiere di Galilea crocifisso alla vigilia di una festa nazionale... Se ci fossero stati i giornali, non so credo avrebbe fatto la prima pagina. Forse a Gerusalemme, ma non oltre.

C’è qualcosa di diabolicamete inquietante nell’orrore che ci viene detto di provare. Non per la rabbia e l’indignazione contro i carnefici, e per l’amarezza per i morti. Questi sono sentimenti umani e guai se ce ne liberassimo. Ma quello che personalmente mi disturba è che queste tragedie – o meglio alcune di queste tragedie, le tragedie scelte – vengano usate per farci vivere nella paura. E la paura è un’arma potente, pericolossissima. Uno che ha paura non ragiona: reagisce d’istinto.

La paura è generata dalla morte, e a sua volta genera morte. Per paura i capi del tempio hanno fatto crucifiggere il Nazareno. Per paura Pilato si è lasciato forzare la mano e ha acconsentito alla condanna. Per paura i discepoli hanno tradito il maestro che amavano, per cui avevano lasciato tutti, con cui avevano appena cenato la cena delle cene e da cui si erano lasciati servire e lavare i piedi.

Paura. Se riesci a incutere paura in una persona, puoi costringerla a qualsiasi cosa. E lo stesso vale per i popoli. Paura e ignoranza, e intanto il mondo diventa una piramide sempre più stretta che cerca di elevarsi sempre più alta, una torre di Babele destinata ad una fine dolorosa. Per tutti.
Il mio augurio è che non ci lasciamo vincere dalla paura. Che non permettiamo a nessuno di ragionare al posto nostro, o di dirci cosa dobbiamo desiderare. Che non ci trasformiamo in burattini della paura. Perchè allora sì che saremmo morti, Pinocchi al contrario, che da umani si son lasciati trasformare in disumani.

Che questa Pasqua invece sia un tempo in cui ci aggrappiamo al Vivente. Al Dio che vive e che fa vivere tutte le cose. Allo Spirito vivificatore. Che l’alba della risurrezione vinca nel buio che sentiamo nel cuore, nella confusione, nel dolore nella rabbia.

Che la Pasqua sia tornare a reclamare la nostra umanità, il nostro essere umani, non semplicemente massa.
Buona Pasqua a tutti!



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