(meditando sull'educazione
e su "L'abbraccio benedicente"
di Henri Nowen - Luca 15,11-32)
Giace gelida in fondo al cuore mio una giara
Colma d’acqua fredda salata:
Son le lacrime che non ho ancora piante
Attendono le lacrime per milioni di bambini e di ragazzi
Di bambine e di ragazze
Vittime di quel sistema che chiamiamo scuola
E al quale abbiamo dato l’altissimo titolo di educazione
Ma che educazione, forse, non è.
Un sistema che attraverso la competizione chiama alla guerra
Che sotto l'affascinante abito del successo propina l’egoismo
E che uccide la creatività
– quella stessa divina dote che ci distingue dalle bestie –
in nome dei “criteri uguali per tutti”
Attendono le lacrime per noi tutti figli di Adamo
Che invece di goderci il paradiso
La compagnia con il nostro Padre
Ci siamo creati l’inferno
Davvero "l’inferno sono gli altri",
in questa corsa assurda e disperata ad agguantare un mito
- il più stupido e bugiardo dei miti -
- il più stupido e bugiardo dei miti -
quello della felicità da soli
Attendono le lacrime per me stesso
Figlio di quello stesso Adamo
E come lui stanco e affannato nel tentativo di piacere
Di eccellere, di piacere, di vincere.
E pensare che il Paradiso era nostro di diritto:
L’abbiamo lasciato vuoto, per spartirci con i porci le loro ghiande
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